La famiglia dovrebbe essere istruita ad adottare comportamenti adeguati per prevenire le malattie e le anomalie della bocca nel futuro nascituro o nel piccolo neo-arrivato, evitando cattive abitudini. L’allattamento al seno dovrebbe essere favorito rispetto a quello artificiale per lo sviluppo corretto della bocca, per una corretta suzione e per la qualità del latte della madre. Inoltre, è molto importante cominciare a detergere meccanicamente, ad esempio mediante una garzina sterile, la dentizione da latte, già dall’eruzione del primo dentino che avviene intorno ai 6-8 mesi. Durante il periodo dell’eruzione dei denti da latte che si completa intorno ai 36 mesi, e per tutto il periodo pre-scolare, è fondamentale evitare l’uso di biberon con bevande zuccherate (es. camomilla) o di succhiotti con miele o zucchero, responsabili delle cosiddette baby bottle tooth decay che possono portare anche alla devastazione di tutta la dentizione da latte, così importante per lo sviluppo del bambino, causata da carie rampanti e distruttive che si manifestano in poco tempo. Dal momento in cui il bambino è in grado di risciacquare (solitamente dal terzo anno di età), il genitore può cominciare ad utilizzare spazzolino e dentifricio (a dosi adeguate, indicati a questa età), seguendo le istruzioni ricevute dal dentista. Il genitore dovrebbe eseguire l’igiene domiciliare del bambino almeno fino all’età di 8-9 anni. Durante tutto questo periodo i genitori dovrebbero inoltre controllare l’alimentazione del bambino, limitando il più possibile l’ingestione di bevande zuccherate e acide (succhi di frutta, bevande gasate, etc.) o di cibi zuccherati, morbidi e raffinati, che aderiscono alla dentatura, rendendo più difficoltosa la detersione. Infine, non meno importante, la famiglia dovrebbe collaborare nel controllare tutte quelle abitudini viziate che favoriscono il manifestarsi o l’aggrvarsi delle malocclusioni, come la suzione del dito, del ciuccio oltre i due anni, il mangiarsi le unghie, il mordicchiarsi, il labbro, il respirare con la bocca, etc. il seguire questi semplici consigli contribuisce in maniera significativa ad eliminare tutti quei fattori ambientali che favoriscono la manifestazione della carie e delle malocclusioni.
Come in tutti i campi della Medicina anche in Ortodonzia e nella Gnatologia la prevenzione riveste un importanza cruciale. In particolare, la Formazione dei pazienti e delle famiglie sui comportamenti da evitare per mantenere la bocca sana e non favorire lo sviluppo di carie, gengiviti, malocclusioni e disturbi temporomandibolari è il punto di partenza. La prevenzione si attua attraverso una prima visita tempestiva, igiene professionale, istruzioni di igiene orale, fluoro profilassi, sigillature, alimentazione adeguata, assenza di abitudini viziate nei bambini, comportamenti idonei negli adolescenti e negli adulti.
Durante le visite periodiche e quando il bambino è collaborante si possono eseguire sedute di igiene dentale con gli strumenti professionali che rimuovono la placca dentale ed il tartaro presente. Nella stessa seduta si può somministrare il fluoro sui denti permettendo che questo si depositi sullo smalto e lo protegga. E’ importante ricordare che la somministrazione di fluoro topica è da preferire a quella sistemica, in quanto essendo questo elemento presente nei cibi, nelle acque e nei dentifrici, il rischio è il sovradosaggio. Infine, è fondamentale istruire la famiglia ed il bambino sulle modalità di igiene domiciliare (uso di spazzolino e filo), ricordando che fino agli 8-9 anni il paziente ha bisogno di un supporto da parte di un adulto per potere eseguire correttamente l’igiene domiciliare. A tal proposito è importante ricordare che tutte le strategie di prevenzione professionale come i controlli periodici, l’igiene professionale, le istruzioni di igiene orale non sono efficaci se non vengono seguite da una scrupolosa attenzione domiciliare nell’abbandonare le abitudini scorrette e nell’applicare i consigli dettati dal dentista.
Quando erompono i sesti, ovvero i primi molari permanenti (a circa 6 anni, spesso senza che il genitore se ne accorga in quanto erompono posteriormente alla dentizione da latte), si possono eseguire le sigillature dei solchi che consistono nella otturazione dei solchi presenti sulla faccia masticante del dente mediante materiale resinoso, rendendo la superficie più facilmente detergibile prevenendo in questo modo la carie dei solchi. Questa procedura è possibile anche sugli altri solchi dei sesti, dei premolari e del secondo molare. Giova ricordare anche in questo caso che le strategie di prevenzione professionale come le sigillature non sono efficaci nella prevenzione della carie se non vengono seguite da una scrupolosa attenzione domiciliare nell’abbandonare le abitudini scorrette e nell’applicare i consigli e le istruzioni dettate dal professionista.
Una corretta igiene domiciliare, una corretta alimentazione, la somministrazione locale di fluoro e le sigillature servono a prevenire la patologia cariosa che, oltre ad essere una malattia infettiva della bocca, determina una riduzione della lunghezza di arcata. Infatti la carie delle superfici interdentali determinano una riduzione della dimensione del dente e quindi dello spazio utile per l’eruzione del dente permanente. Le carie possono portare anche alla perdita precoce dei denti da latte posteriori; in questo caso è consigliabile l’applicazione di un apparecchio mantenitore di spazio che serve appunto a mantenere lo spazio, se ancora presente, del dente perso e favorire una corretta eruzione del successivo dente permanente, altrimenti si avrebbe la migrazione dei denti vicini verso lo spazio presente, determinando la mancanza di spazio per il dente permanente che dovrà erompere; se lo spazio per l’eruzione del dente permanente risulta insufficiente, si dovrà procedere, al momento opportuno, con una terapia ortodontica che ha lo scopo di ricreare lo spazio necessario. Infine controllare e prevenire le abitudini viziate (spinta linguale, respirazione orale, suzione del dito, uso prolungato del ciuccio, etc.) permettono di limitare lo sviluppo della malocclusione o l’aggravamento della stessa. In altre parole, con il controllo delle abitudini viziate, viene ridotta la componente ambientale alla base della malocclusione lasciando solo quella di natura genetica, familiare, che si manifesta durante lo sviluppo puberale.
Le strategie di prevenzione in età adolescenziale continuano con i controlli periodici ed igiene professionale semestrale, con l’aggiunta di somministrazione periodica di fluoro (3-4 volte l’anno) in caso di montaggio di apparecchio fisso Inoltre, le abitudini viziate orali (mangiarsi le unghie, mordersi le labbra, mordicchiare le penne le gomme, deglutizione infantile, postura bassa linguale) dovrebbero essere sotto controllo altrimenti potrebbero favorire un peggioramento della malocclusione, una recidiva della stessa dopo aver eseguito la terapia, traumatismi della mucosa, ingestione accidentale di sostanze chimiche, infezioni ricorrenti, ulcere traumatiche (chiamate comunemente afte). A questa età è importante informare i ragazzi sui rischi di sviluppare nel tempo patologie come il cancro del cavo orale a causa del consumo di alcool e fumo, in associazione alla presenza di alcuni tipi di virus e traumatismi della mucosa (es. morsicatio). Anche il piercing rappresenta un elemento da tenere sotto controllo per il rischio di traumatismi, spostamenti dentali e di infezioni, a causa del cattivo mantenimento dell’igiene ed inadeguata disinfezione del metallo. Infine, il consumo eccessivo di bevande con zuccheri aggiunti e caratteristiche acide (es. soft drinks, energy drinks) determina un crollo del pH della bocca favorendo l’insorgenza di carie ed erosioni.
Negli adulti bisognerebbe prevenire l’infiammazione attenzione gengivale e degli altri tessuti di sostegno del dente (legamento e osso alveolare) in quanto potrebbe portare nel tempo alla riduzione dei tessuti stessi di sostegno. Pertanto è necessario mantenere un igiene domiciliare a regola d’arte soprattutto se si affronta un trattamento ortodontico nei casi con riduzione dei tessuti di sostegno che tuttavia possono mantenuti sani con l’igiene domiciliare e possono sopportare l’uso di forze ortodontiche adeguate. Un altro aspetto importante da sottolineare è rappresentato dal rischio di retrazioni gengivali (recessioni) causate, oltre che dalla placca batterica, da un eccessivo traumatismo da spazzolamento (tecnica errata e durezza eccessiva dello spazzolino); pertanto l’educazione ad un corretto uso degli strumenti di igiene domiciliare è auspicabile. Nell’adulto inoltre, durante la visita specialistica è importante ispezionare anche la mucose della bocca e delle labbra, per formulare una diagnosi precoce di lesioni pre-cancerose, evitando conseguenze ben più gravi per lo sviluppo del carcinoma del cavo orale. Vale la pena ricordare al paziente adulto che l’abuso di alcool, il fumo, alcuni tipi di virus, traumatismi della mucosa a causa di protesi, di denti mal posizionati, di vizi come il mordicchiarsi guance e labbra, rappresentano l’insieme dei fattori di rischio che concorrono nello sviluppo del carcinoma del cavo orale. Infine, uno stile di vita adeguato che prevenga l’obesità, riconosciuto come un fattore di rischio, aiuta a ridurre il rischio di apnee notturne ostruttive, che tanto influenzano la qualità di vita del paziente.
Le parafunzioni masticatorie (es. bruxismo: digrignamento o serramento dentale) determinano sovraccarico muscolare, articolare ed usura dentale che nel tempo possono portare a dolore durante la masticazione, difficoltà nell’apertura della bocca, cefalea tensiva, etc. (disturbi temporomandibolari). Non è infrequente che queste parafunzioni avvengano anche durante le ore diurne, specialmente il serramento dentale, in momenti di alti livelli di attenzione o particolare stress, ovvero quando il soggetto è in uno stato di allerta non consapevole. Rendere il paziente consapevole di questo spesso è sufficiente a ridurre significativamente i sintomi o prevenirli. Pertanto, tutta la popolazione dovrebbe imparare la posizione di riposo mandibolare diurna che consiste nel mantenere nei momenti di riposo (quando non si parla, non si mastica, non si sorride, non si sbadiglia) le arcate separate con le labbra a contatto e la lingua sullo spot linguale, dietro gli incisivi superiori. Il contatto tra e arcate dovrebbe avvenire solo durante il momento della deglutizione, mentre un contatto continuo superfluo rappresenta un sovraccarico muscolo-articolare inutile e dannoso.
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