Sono apparecchi costituiti da piastrine (brackets) fissate sulla superficie interna (linguale) o esterna (labiale) dei denti, e da archi legati ai suddetti brackets. Solitamente vengono portati per un periodo medio di 18-24 mesi, in alcuni casi meno, in altri anche più di 24 mesi. L’apparecchio fisso labiale può essere metallico o di materiale vetroso per essere meno visibile, mentre quello linguale è sempre metallico essendo invisibile. Inoltre il sistema di legatura dell’arco può essere tradizionale (con legature elastiche o metalliche), oppure auto-legante (senza necessità di legature) per una migliore efficienza operativa. Gli effetti collaterali più frequenti sono le decalcificazioni dello smalto a causa di una cattiva igiene domiciliare ed i riassorbimenti radicolari solitamente degli incisivi centrali superiori. Per questi motivi i controlli periodici anche radiografici se necessario durante il trattamento ortodontico sono necessari oltre l’igiene professionale, l’istruzione di igiene orale e la somministrazione di fluoro periodica per favorire la prevenzione delle decalcificazioni. Solitamente il periodo di adattamento dura circa una settimana con possibile dolenzia dentale, fastidi legati all’ingombro o da possibili distacchi accidentali dovuti a contatti ed alla masticazione, che vengono gestiti a domicilio o in studio nei giorni successivi. Per questo il paziente deve impegnarsi ad evitare abitudini (penne, unghie, lingua, dita, gomme, etc.) per limitare gli incidenti; questo permette anche di ridurre i tempi di trattamento. L’apparecchio fisso linguale richiede una adattamento all’ingombro presente tra i denti e la lingua; inoltre necessita di un intervento professionale in studio in caso di urgenze. L’apparecchio fisso costituito da brackets e arco è l’unico dispositivo capace di controllare il movimento dentale nelle tre dimensioni dello spazio. Possono essere necessari anche ausiliari come (es. elastici inter-mascellari, apparecchi extra-orali, etc.).
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