Gnatologia

Cosa fa lo gnatologo

È lo specialista che cura i disordini, i disturbi e i dolori che si manifestano sulla zona testa-collo e che sono legati alle tensioni dei muscoli inseriti sulla mandibola. Tutti questi disturbi, chiamati disordini temporo-mandibolari, sempre più presenti nei bambini e adolescenti, possono presentarsi con cefalea, rumori articolari vicino l’orecchio, difficoltà e dolore alla masticazione e ad aprire la bocca e bruxismo. Inoltre, lo gnatologo oggi riveste un ruolo importante nella gestione delle sindromi da apnea notturna ostruttiva, sempre più frequenti e impattanti nella salute pubblica.

Disturbi temporo-mandibolari

Di cosa si tratta

I disordini temporo-mandibolari possono manifestarsi con diversi sintomi, tra cui:

  • dolore cronico di testa e collo (sindrome mio-fasciale, cefalea tensiva, dolore facciale);
  • dolore delle articolazioni e possibili rumori, nella zona dell’orecchio;
  • fatica nella masticazione e apertura della bocca limitata.

Nei casi più gravi si può arrivare anche al blocco delle articolazioni temporo-mandibolari.

Come si curano

Il primo passo è la visita specialistica gnatologica, in cui si analizzano le parafunzioni masticatorie e si valuta lo stato dei muscoli e delle articolazioni. A questo punto si può ricorrere anche ad esami aggiuntivi, per ottenere tutte le informazioni necessarie e formulare un piano di trattamento. Gli strumenti utilizzati saranno a pparecchi removibili intra-orali , associati a fisioterapia.

Infatti l’obiettivo primario è migliorare la sintomatologia del paziente, alleviare il dolore e i disturbi collaterali, che possono davvero intaccare la qualità della vita. Successivamente si provvede alla rieducazione del paziente, che imparerà la giusta posizione di riposo della mandibola.

 

Apnee notturne

Di cosa si tratta

Veri e propri attacchi di apnea durante il sonno, con la conseguente riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue: questa la manifestazione principale della sindrome (OSAS). Si tratta di un disturbo che può intaccare in modo significativo la routine del paziente: infatti, oltre al russamento, al sonno agitato e alle pause respiratorie durante la notte, la sindrome da apnea causa cefalee, sonnolenza diurna, irritabilità e deficit cognitivi che possono mettere in pericolo le relazioni, le occupazioni e la vita stessa di chi ne soffre.

 

Come si cura

Si parte da una visita specialistica, test specifici ed esame strumentale polisonografico, per individuare la classificazione per gradi. Le terapie da impiegare, a seconda dei casi, possono essere diverse: dalla terapia medica, alla mascherina notturna, fino alla chirurgia e agli apparecchi gnatologici.

Lo scopo è quello di ridurre i sintomi, eliminare i fattori di rischio e migliorare la qualità della vita del paziente.

 

Per gli sportivi

La gnatologia sportiva è una specializzazione di questa disciplina, studiata proprio per rispondere ai problemi che può avere chi pratica attività agonistica. L’obiettivo è quello di prevenire possibili traumi e incidenti alla bocca durante e in seguito al movimento.

Vengono utilizzati principalmente, come terapia preventiva, dei veri e propri paradenti, costruiti su misura sul paziente, che andranno a proteggere la dentatura.

 

Fisioterapia e osteopatia

Oltre al trattamento attraverso apparecchi gnatologici è importante che il paziente impari a gestire il proprio problema, rieduchi i muscoli e ristabilisca il controllo sul corpo. Per questo nel nostro studio è presente un fisioterapista osteopata, in grado di seguire, unitamente all’Odontoiatra, il decorso del disturbo.

Il primo obiettivo è quello di migliorare la sintomatologia del paziente, alleviare il dolore, la tensione ed aumentare la mobilità della mandibola. Questo si ottiene attraverso l’uso di apparecchi removibili intra-orali (notturni e/o diurni) e cicli di fisioterapia sulle articolazioni e sui muscoli del distretto testa-collo. In questa fase è fondamentale che il paziente sia collaborativo, impegnandosi a controllare le abitudini viziate che sovraccaricano i muscoli e le articolazioni, come il serramento dentale diurno, il consumo eccessivo di gomme da masticare, l’ansia.

Una volta migliorati i sintomi si può passare alla rieducazione motoria del paziente con l’obiettivo di insegnare la posizione di riposo della mandibola, da mantenere almeno nelle ore diurne. Di notte sarà l’apparecchio gantologico a proteggere la dentatura dagli effetti del bruxismo.